Le valigie sono pronte, o quasi. Le ultime cose da aggiungere e poi si va. Questi giorni sono volati via leggeri. La nostra Bambi a casa ci sorrideva felice dallo schermo del telefono, a renderci ancora più semplice e senza pensieri questa (lunga) vacanza.
Stanotte alle 3.50 (circa le undici e venti in Italia) lasciamo Goa, che in questi due giorni ci ha frastornato e divertito, regalandoci qualche giorno di classica vacanza al mare.
I turisti tipici sono coppie inglesi intorno ai sessanta, di solito abbastanza in sovrappeso e con molti tatuaggi. Sfrecciano su motorini spompi e sono di casa praticamente ad ogni bar. Oggi anche noi abbiamo preso un motorino (spompo) e siamo andati al Mercato delle Pulci di Anjuna, a circa 15 km da dove siamo. Una bella avventura, sotto un sole bollente che ci ha cotto un po’ la faccia e su una strada affollata che ci ha riempito di polvere.
Al mercato vendevano qualunque cosa: spezie (ormai ne ho comprate un bilico, mi mancava solo il tamarindo, che oggi ho preso), borse colorate, bracciali e oggetti vari di argento, statuette di bronzo, improbabili stivali sandalo, cestini, cestoni e paccottiglia varia. Noi siamo venuti via con un bel bottino, tra cui spicca un’amaca di cotone colorato (bellissima) che ha messo a dura prova la pazienza dell’ing, soprattutto nel trasporto in scooter nel viaggio di ritorno. Comunque sia, ora viene in Italia con noi e se ne riparlerà quando dovrà montarla.
Abbiamo pranzato di nuovo sulla spiaggia, con dei noodles ai gamberi che poco avevano da invidiare a quelli italiani e un pampo alla griglia veramente squisito (il pampo é un pesciolino romboidale che si trova solo nel Mar Arabico e nel Golfo Persico).
Al tramonto andiamo al supermercato locale per curiosare un po’ fra il cibo, comprare gli ultimi ingredienti per qualche ricetta indiana e aspettare che venga ora di cena.
Sono le 20.30 ora. Una macchina ci verrà a prendere alle 23.45, manca poco davvero, ma queste ultime tre ore sono ancora nostre.