Il Goa

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Siamo arrivati a Goa, per quelli che dovrebbero essere tre giorni di rilassamento prima di tornare a casa. Il Goa é una regione che si estende a sud sotto Bombay e che é stata per lungo tempo colonia portoghese. La prima impressione, appena scesi dall’aereo, é stata quella di non essere più in India. Le strade molto mantenute e in ordine, con spartitraffico e attraversamenti pedonali, poco traffico e relativamente poche mucche. In un’ora e un quarto lasciamo l’aeroporto e arriviamo a Candolim, dove si trova il nostro hotel. Immerse nel verde, varie piccole casette colorate accolgono clientela soprattutto indiana. Il benvenuto non é stato dei migliori (e si é concluso con una mezza discussione) ma, abbandonato l’ingresso, in un attimo eravamo sul mare e tutto il nervoso era già passato. Siamo sul Mar Arabico, un mare lievemente marrone e spesso agitato. La spiaggia é piena di conchiglie rotte, qualche cane e vari ristoranti con i tetti di paglia. 

Il mare é più bello a Cala Sinzias comunque, questo nel caso ve lo steste chiedendo. Il commento dell’ing: “Nani, tsi abitueda mel”. Forse dopotutto é vero. Io non ho mai visto un mare più bello di quello, neanche dopo 20 ore di aereo.

Comunque l’hotel ha anche una piscina, quindi non c’è niente da preoccuparsi. Inoltre, nel mese di gennaio, é arriva una promozione per cui paghi 5 birre solo 400 rupie, ossia circa 5 euro e mezzo. Questo ci pare sufficiente per metterci tranquilli e sereni e goderci queste ultime giornate di vacanza. 

Il pomeriggio trascorre placido in piscina, ammirando il tramonto sul sunset deck, guardando corvi e gabbiani lontani, immaginando la terra dall’altra parte del mare.

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