Jaipur

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Oggi a Jaipur é la festa degli aquiloni. Tutti ne hanno uno, giovani e meno giovani. Qualcuno lo compra alle bancarelle in strada, altri se lo costruiscono con un po’ di bambù e un sacchetto del pattume, come ci aveva fatto fare una volta mio zio a Casalbaroncolo, anche se il nostro non ha mai veramente volato. 

La giornata é passata molto velocemente. 

Stamattina alle nove eravamo al tempio, per la preghiera del mattino. Sotto ai piedi il pavimento di marmo gelato, intorno il calore di una religione partecipata. Il profumo dei fiori e degli incensi, il rumore assordante del tamburo, le canzoni, il fuoco. La spiritualità del posto, così semplice eppure così ricco, il nitore della pietra bianca, l’arancione e l’oro intorno a Krishna: tutto contribuiva a rendere mistico il momento, tutto contribuiva ad avvicinarci a Dio. 

Oggi la nostra guida era bravissima, non per niente ha portato in giro vari vips italiani, fra cui Alfonso Signorini e il suo fidanzato Paolo e Massimo Boldi, che qua a Jaipur ha girato “Natale in India”. Poche settimane fa é stato anche la guida della consigliera PD che é stata beccata in India invece che a casa in malattia (non si ricordava il nome, ma si ricordava che era bellissima). 

Siamo saliti al Forte Amber, con gli elefanti. Circa un centinaio di elefanti salgono e scendono portando i turisti fino in cima al forte. Io non ero mai salita su un elefante prima. Non ci si accorge molto dell’altezza a dire la verità, si sta da bravi dentro a una specie di cestino e si viene sballonzolati fino in cima. Gli elefanti che fanno questo servizio sono solo femmine e vivono in una specie di parco poco lontano. Gli animalisti combattono da tempo contro l’uso di questi animali a questo scopo ma, visto che poco lontano, gli stessi animalisti manifestavano contro gli aquiloni che spaventano gli uccelli, abbiamo pensato che per questa volta non avremmo appoggiato la causa. 

Il Forte é enorme e stupendamente decorato. Tre cortili interni sono collegati da varie stanze, dove viveva il maharaja e le (diverse) mogli. Stanze ricoperte di specchi, stucchi, oro, mille decorazioni di diversi tipi in stile indù e musulmano: assolutamente il più bel Forte visto finora. 

Abbiamo anche visitato il Palazzo dei Venti (con gli immancabili incantatori di serpenti), il Palazzo sul lago (la residenza estiva del maharaja), l’Osservatorio astronomico e il Palazzo Reale. 

Il Palazzo reale ospita una collezione incredibile di vestiti del maharaja, con ricami in oro e argento veramente sensazionali, cappotti di mille colori e turbanti e sciarpe di ogni tipo. Al primo piano c’è anche una collezione di armi e spade veramente ricchissima, con una quantità enorme di coltelli con manici d’oro e avorio, pistole, spade, scimitarre, piccoli cannoni, paramenti per cavalli (a cui mettevano anche dei bracciali d’argento alle zampe), armature e via e via. 

Jaipur é la città rosa. Il rosa per gli indù é il simbolo del benvenuto e non so se c’entri questo o c’entri il fatto che ormai é quasi una settimana che siam qui, ma oggi l’India ci é piaciuta davvero. 

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