300 km fino a Jaipur

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300 chilometri vuol dire cinque ore, cinque ore fino al confine della città. Poi un’altra ora e mezza per arrivare al centro. Nessuna pausa oggi, nessun “tea moment”lungo la strada. L’autista sembra aver risolto i suoi problemi intestinali, quindi la strada é trascorsa tranquilla, con qualche mucca e qualche capra a farci compagnia, ma poco traffico e nessun cantiere. 

Abbiamo fatto un altro cambio di programma e staremo due notti qui a Jaipur; molto meglio perché stavolta ho fatto delle valigie in stile “api millefiori” e ho messo dentro un sacco di cose, il 90% delle quali, inutili. Il restante 10% é roba di Ziveri. La verità é che pensavo facesse molto più caldo, invece di giorno si sta bene, ma al mattino e verso sera la temperatura scende parecchio. 

Visto questo cambio, avevamo un pomeriggio a disposizione, per stare in giro senza meta, e siamo andati al Bapu Market, dove le donne indiane comprano tessili e scarpe e dove i colori, gli odori e i rumori ti intontiscono al punto da disorientarti. In effetti, la cosa giusta sarebbe non orientarsi affatto e lasciarsi perdere in questo marasma di animali, bancarelle, persone. A ogni angolo della strada venditori ambulanti offrono palline fritte ripiene, alcuni bambini appena usciti da scuola aspettano in fila per averne una. Poco più avanti, un uomo anziano ha un banchetto con alcune verdure secche e spezie: in un piccolo cartoccio le miscela e le bagna con un po’ di succo di limone. Tutto é confusione, polvere, rumore, ma non si sta male, non é spiacevole. I sorrisi della gente, i venditori che ti chiamano, i motorini che suonano il clacson, la vita é intorno, di fianco, in ogni luogo e ti stordisce e ti trasporta.

Abbiamo a lungo cercato un negozio di stoffe che si dice fornisse i vestiti a Gandhi, ma non l’abbiamo trovato. Poi non trovavamo neanche più il nostro autista, che aveva anche lui idee un po’ confuse su dove fossimo. Alla fine, con una telefonata internazionale India-Italia-India ti passa la paura.

Jaipur é diversa dalle altre città visitate finora nel Rajasthan; Jaipur ne é la capitale e si respira l’aria della grande città, ma non c’è solo questo. C’è qualcosa che mi sembra ancora di non aver colto, vediamo domani, che inizierà con la salita al Forte Amber. 

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