Jaisalmer

Siamo a Jaisalmer. Due notti qua, di cui una imprevista. Un cambio di programma che tutto sommato ci sta. Anticamente Jaisalmer si trovava sulla Via della Seta; qui i viandanti scambiavano argenti, tessuti e spezie. I caranvanserragli aspettavano i viaggiatori provenienti dal vicino deserto, al confine con l’attuale Pakistan, per poi ripartire alla volta della Cina. Con lo sviluppo del commercio via mare, l’importanza strategica di questa cittadina va via via scemando. Del fasto di allora però qualcosa rimane e nelle strade si continua a respirare un’aria internazionale, da luogo di passaggio.

Il primo posto in cui andiamo è il lago sacro della città. In questa zona desertica, l’acqua fu portata grazie all’iniziativa di Indira Gandhi, che fece costruire un canale sotterraneo che porta acqua direttamente dall’Himalaya fino qua. Oggi il lago ospita centinaia di enormi pescigatto, ai quali si può dare da mangiare con poche rupie. La gente viene qua a purificarsi, dopo aver cremato un proprio caro. Solo il tempo di fare un paio di foto e lasciamo questo luogo per andare verso il Forte.

Una delle particolarità di Jaisalmer, dal punto di vista della fauna cittadina, è la coabitazione di mucche e maiali. L’India è a maggioranza indù, ma ha comunque una buona percentuale di musulmani. Fra musulmani e indù vige la regola che “indù non mangiano maiale, musulmani non mangiano mucca” e tutto procede in modo pacifico (almeno qui).

Il Forte è giallo, enorme e bellissimo. Non è un solo monumento, è un vero e proprio centro urbano abitato da circa 3000 persone, fatto di strade strette, vicoli tortuosi e ripide salite. Negli ultimi anni ha un po’ sofferto, a causa dell’elevato consumo di acqua da parte dei suoi abitanti, che ne ha di fatto compromesso la stabilità della struttura, visto che per la maggior parte è in sabbia.

All’interno del Forte, templi giainisti e indù e magnifiche haveli (palazzi dei signori). Tutta la magnificenza di questo luogo nasce dalla pietra che dà il colore a tutto: l’arenaria gialla, così facile da scolpire da permettere di fare qualunque tipo di decorazione.

Ci lasciamo accogliere dalla città, dalle sue strette vie con gli animali, i fiori, le decorazioni. Entriamo in una cooperativa di tessuti: l’odore della lana e della seta, la polvere dei tappeti, i colori dei ricami perfetti. E poi dai fabbricanti di argenti: bracciali, medaglie, tiare nuziali, anelli.

E profumi, colori, spezie e ancora colori.

[La connessione purtroppo oggi non ci permette di mettere foto. Vedremo domani.]

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