Forse sono cambiata, forse non ho più il fisico, forse semplicemente questo volo sarebbe faticoso per chiunque. Fatto sta che sono quattro ore che ci trasciniamo per l’aeroporto di Delhi, aspettando il volo per Jodhpur.
Lo scalo a Doha di fatto spezza in due un viaggio che di per sé sarebbe della lunghezza ideale per fare una cena, una colazione e arrivare a destinazione in splendida forma. Invece no.
Invece abbiamo corso come due disperati per un aeroporto grande quanto una città, con addosso piumini bollenti del tutto inutili e sperando che anche il nostro bagaglio si stesse facendo lo stesso sbattimento.
L’aeroporto di Doha é molto diverso da come me lo ricordavo: sono passati tre anni che sembrano trenta. Acciaio e vetro, diverse opere d’arte (su tutte l’orso lampada!), un treno interno senza conducente che ti porta velocemente da una zona all’altra dell’aerostazione: tutto é già pronto per i mondiali.
Saliamo su un 787 che in meno di quattro ore ci porta a Delhi. Aereo nuovissimo, bellissimo, scomodissimo.
Delhi ci accoglie con una fitta, fittissima, coltre di nebbia e smog. Ci mettiamo oltre mezz’ora ad arrivare alla posizione di parcheggio. Troviamo due sdraiette provvidenziali e dormiamo un paio d’ore. Prima di ripartire…
Buon viaggio
Ciao ragazzi!!! 😙😙😙