Il vestito (il mio) é per terra. Perché é più teatrale, oltre che più comodo.
Il vestito dello Zivo é su una sedia. Perché lui é quello (più) ordinato.
Sulla tavola in sala rimasugli di pizzette, bigné, succhi. Resti di una piccola festa abbandonata in fretta per una festa ben più grande.
I piedi ancora doloranti stamattina al risveglio e la musica ancora nelle orecchie.
É stata una festa bellissima. É stata esattamente come la sognavo.
Abbiamo iniziato a sognarla al Miró, alla fine di una bottiglia di Cesconi Blauwahl, abbiamo aggiunto dettagli sui tornanti che ci portavano a Porto Flavia, é diventato romantico al Giardino di Augusto a Capri, é diventato ufficiale ieri, contornati da tutte le persone a cui vogliamo bene.
Una festa “manda”, la più manda che mi ricordi. Con le canzoni, la chitarra, i brindisi, il vestito strappato e gli spaghetti aglio e olio.
Grazie ai nostri genitori, che ci aiutano sempre e ancora di più in questa occasione.
Grazie ai testimoni, che hanno scritto e letto per noi frasi che ci hanno emozionato e commosso.
Grazie a chi ha letto qualcosa per noi, grazie per il sentimento e la partecipazione che ci avete messo.
Grazie a tutti. Grazie a chi c’era e a chi avrebbe voluto esserci.
Grazie di aver condiviso con noi questa giornata.
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